Terlizzi è un grazioso Comune a 30 km da Bari, noto come “città dei fiori”. Qui è sempre primavera, e quando non lo è sono i fiori coltivati a ricordarne il profumo. Poco distante dal mare, gode di una posizione ottimale nel Tavoliere di Puglia.
Nel centro storico, che coincide con la cittadella medievale, si possono ammirare archi, piazzette, palazzi signorili e torri, ancora in ottimo stato.
Le viuzze, lastricate, convergono verso il centro del paese, dove è possibile ammirare la Concattedrale di San Michele Arcangelo. Da qui si stacca quello che i terlizzesi chiamano lo “stradone”, l’antico fossato della città riscoperto nell’Ottocento.
Sulla piazza centrale è possibile osservare la Torre Normanna, detta “Torre dell’orologio”, sormontata da un’elegante edicola campanaria: un padiglione ornato da maioliche, con i simboli zodiacali a bassorilievo sulle trabeazioni, sostenuto da quattro possenti colonne.
Terlizzi affonda le sue radici nel periodo dell’espansione longobarda in Puglia, ovvero nell’ VIII secolo.
La, successiva, conquista dei Normanni segnò una importante svolta, giacchè Terlizzi divenne terra feudale. Nel 1703, in possesso del conte Amico, divenne una fortezza, passando poi a “castellum” e infine “civitas” nel 1133.
Da quel momento in poi, in ordine, si alternarono le dinastie: Sveva, Angioina, Aragonese, Spagnola, Borbone.
Nel 1779 Terlizzi riuscì ad essere libera da ogni dipendenza feudale.
Il centro storico di Terlizzi è annoverato tra i “meglio conservati di Puglia”.
La parte più antica coincide con la “civitas medievale, una miriade di case convergenti verso la Cattedrale di S. Michele Arcangelo. E’ delineata dall’antico fossato della città, ricoperto nell’Ottocento per permettere il transito del Carro trionfale.
L’ambiente è suggestivo, pieno di archi, piazzette, bifore, portali, stemmi araldici e frammenti decorativi. Tutto racconta la prima realtà comunitaria, dove gli spazi erano realmente progettati per rispondere ai bisogni essenziali dell’uomo.
Gli abitanti sono devoti alla Madonna di Sovereto, patrona della città. Nella festa patronale di Agosto, viene condotta la sua icona (trovata poco dopo l’anno mille pochi chilometri fuori dal centro abitato) su una sfarzosa macchina da festa. L’atmosfera tra luci e folclore è molto suggestiva.
Il percorso è quello delle chiese del Paese: dal Borgo di Sovereto, dove è presente la Chiesa di Santa Maria di Sovereto (1100 circa); verso Santa Maria La Nova (piena di opere d’arte); Sant’Anna delle Clarisse, chiesa dell’omonima comunità di monache; Santa Maria delle Grazie, sede della comunità dei Cappuccini; Chiesa del Purgatorio, dove è custodita una squisita “Natività” di Corrado Giaquinto.
Terlizzi è piena di palazzi signorili, simboli “della borghesia sette-ottocentesca”, alti e robusti sotto la vista alta della Torre dell’Orologio (alta 31 metri).
Le architetture longeve sono immagine di una ricchezza che ha caratterizzato Terlizzi.
Il Museo delle tradizioni popolari racconta le tradizioni e l’attaccamento dei terlizzesi alla terra e ai suoi prodotti.
Fondamentale citare i Menhir, blocchi di pietra conficcati nel terreno, solitari o allineati secondo criteri non completamente definiti.